COMANDAMENTO N.2/2017 – La La Land di Damien Chazelle

“Ballando Ballando”
 
Chazelle torna a due anni da “Whiplash” (per chi non lo sapesse, film amatissimo da queste parti: http://bit.ly/tpdctop2015). E colpisce ancora.
C’è qualcosa che subito appare evidente in questo suo nuovo lavoro. Ed è la vitalità: è un film sovraccarico, debordante, voglioso di saturare e saziare il pubblico. Il film commerciale nel miglior senso del termine, il grande intrattenimento per le grandi masse. In questo è esemplare ed è strepitoso come un regista appena trentaduenne sia riuscito a gestire tutto questo. L’energia che la sua opera sprigiona potrebbe riempire una ventina di film italiani, spesso avari di emozioni, di enfasi, di bellezza.
E “La La Land” non è neanche un film che vuole essere d’autore, anzi. Si presenta proprio per quel che è, un film di intrattenimento, un omaggio (sentito, così come era sentito l’omaggio al jazz di Whiplash), una precisa messa in scena.
Anche per questo suo approccio molto chiaro, quali difetti imputargli? Nessuno, è un film che si può e si deve semplicemente godere. Lasciarsi trascinare dentro a quelle canzoni così gradevoli e orecchiabili, in questa maratona verso la meraviglia che Chazelle tiene viva attimo per attimo, senza dimenticarsi di lasciare il pezzo forte per l’ultima parte.
Sarebbe anche divertente criticarlo giusto per fare gli alternativi e gli snob, ma come si può?
Facciamo qualcosa di meglio invece: godiamoceli, il film e ciò che questo giovane regista ci porterà.
 
Finanziamo i prossimi film di Chazelle e dunque tutti in sala, forza.

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